L'Ipocrisia Quotidiana e la Nostra Complicità Silenziosa
Ipocrisia: Chiediamo soldi per gli aiuti umanitari, per le campagne marketing, ci dicono che il pianeta va in pezzi e che per salvarlo serve una borraccia colorata, come se questo ci avvicinasse davvero alla soluzione. Mi sento ipocrita quando penso a quanto anch'io lo sia stato nella mia vita. Ci battiamo per i diritti umani nel mondo, eppure non diamo la mancia al marocchino o all'indiano che, sotto la pioggia, ti porta il cibo ordinato con Glovo, JustEat o Deliveroo.
Siamo convinti che 9 euro al mese possano espiare i nostri peccati per quelle repubbliche marinare e compagnie coloniali che sono state le prime multinazionali del mondo, e che hanno contribuito a creare l'anima dell'Occidente. Un'anima di un mondo che a ogni Capodanno festeggia, mentre altri non sanno neppure cosa sia e pregano per la pace nel mondo e nei nostri cuori. Eppure, se possiamo parcheggiare in doppia fila, non ci preoccupiamo.
Sapete quante guerre ci sono nel mondo? Quante persone sono state assassinate? Imprigionate? Attivisti e giornalisti? Si chiedono sempre soldi per fermare la fame, il che è giusto. Si chiedono soldi per fare tante cose, eppure non si chiedono soldi per fermare la produzione di armi, che è la vera ragione della guerra. Forse perché a tutti piace la comodità sotto il proprio culo mentre gli altri muoiono, e a tutti piace guardare la miseria altrui perché ci fa sentire speciali e buoni. In qualche modo, ci fa capire quanto siamo fortunati.
Sì, tanto fortunati, eppure se siamo vivi vuol dire che forse non meritavamo neppure il costo del bossolo. Sapete come si dice: "il gioco non vale la candela". Ma sapete da dove viene questo motto? Nel Medioevo, poiché la maggior parte delle persone erano sempre ubriache, a fine lavoro, a fine giornata si andava nella taverna, ci si sedeva e si ordinava da bere. Nel Medioevo tutti giocavano e quando era tardi, il taverniere portava il cero sulla tavola e, se durante la puntata il denaro era esiguo, l'altra parte diceva: "Sai cosa? Fermo, che la puntata non vale neppure il costo della cera della candela."
Ecco la nostra realtà: siamo ipocriti, complici di un sistema che preferisce mantenere le cose come stanno. E finché non ci sveglieremo davvero, continueremo a recitare la parte del benefattore senza mai affrontare le vere cause della sofferenza globale.
Giornalisti e Attivisti: Le Vittime della Repressione Globale (2021-2024)
Negli ultimi anni, la repressione della libertà di stampa e del dissenso politico ha portato a una serie di arresti e uccisioni di giornalisti e attivisti in tutto il mondo. Questo articolo offre un resoconto dettagliato delle vittime della repressione tra il 2021 e il 2024, mettendo in luce i sacrifici di coloro che hanno lottato per la verità e la giustizia.
Giornalisti Imprigionati (2021-2023)
Dawit Begashaw: Giornalista freelance arrestato ad aprile 2023 in Etiopia durante una campagna di arresti di massa nella regione di Amhara. Dawit era noto per i suoi articoli critici sul governo etiope.
Meskerem Abera: Fondatrice del canale YouTube Ethio Nikat, arrestata per la terza volta ad aprile 2023 in Etiopia. Meskerem è conosciuta per le sue analisi politiche indipendenti.
Genet Asmamaw: Giornalista di Yeneta (Medlot) YouTube, arrestata e maltrattata dalla polizia ad Addis Ababa ad aprile 2023. Genet è una voce importante nella difesa dei diritti umani.
Abay Zewdu: Caporedattore del canale Amhara Media Center su YouTube, arrestato e rilasciato su cauzione ad aprile 2023. Abay è un fervente sostenitore della libertà di stampa.
Mahmoud Abou Zeid (Shawkan): Fotoreporter egiziano arrestato nel 2013 e rilasciato nel 2019 con un divieto di viaggiare per cinque anni. Shawkan è rinomato per la sua copertura delle proteste contro il governo egiziano.
Giornalisti vietnamiti di Bao Sach: Doan Kien Giang, Truong Chau Huu Danh, Nguyen Phouc Trung Bao, Le The Thang, e Nguyen Thanh Nha, condannati e banditi dal giornalismo per tre anni. Hanno denunciato la corruzione e l'abuso di potere in Vietnam.
Nasim Soltanbeygi: Giornalista iraniana condannata a 3,5 anni di prigione e a un divieto di lasciare il paese per due anni per propaganda contro il regime. Nasim ha documentato le violazioni dei diritti umani in Iran.
Attivisti Imprigionati (2021-2023)
Worku Tesfaye Woldemariam e altri attivisti etiopi: Detenuti ad aprile 2023 come parte di una campagna di arresti di massa. Questi attivisti hanno combattuto per i diritti civili e contro le ingiustizie sociali nel loro paese.
Giornalisti Uccisi (2021-2023)
Mahsa Amini: Attivista iraniana, la cui morte in custodia nel 2022 ha scatenato proteste internazionali. Mahsa è diventata un simbolo della lotta contro la repressione in Iran.
Joannah Stutchburry: Difensore ambientale keniota, uccisa nel 2021 per aver contrastato lo sviluppo nel parco nazionale della foresta di Kiambu. Joannah era una voce forte nella protezione dell'ambiente in Kenya.
86 Giornalisti uccisi nel 2022: Tra i paesi più pericolosi per i giornalisti vi sono Messico, Ucraina e Haiti. Questi giornalisti hanno perso la vita per riportare la verità in situazioni di conflitto e corruzione.
Attivisti Uccisi (2021-2023)
Joannah Stutchburry: Difensore ambientale, uccisa in Kenya nel 2021 per la sua opposizione allo sviluppo illegale nella foresta di Kiambu. Joannah ha dedicato la sua vita alla protezione dell'ambiente.
16 membri del clan Paten: Feriti in Uganda del nord dalla polizia e dalle forze militari nel 2021 mentre protestavano contro un progetto di irrigazione che minacciava le loro terre. Questi attivisti hanno lottato per i diritti delle comunità locali.
Giornalisti Imprigionati nel 2024
Evan Gershkovich: Giornalista statunitense detenuto in Russia per accuse di spionaggio. Evan è un coraggioso giornalista che ha sfidato le autorità russe.
Alsu Kurmasheva: Giornalista statunitense detenuta in Russia. Alsu ha lavorato per riportare la verità sulle condizioni politiche in Russia.
Niloofar Hamedi: Giornalista iraniana, condannata a 13 anni di carcere per aver riportato sulla morte di Mahsa Amini. Niloofar è una delle voci più importanti nella denuncia delle violazioni dei diritti umani in Iran.
Elahe Mohammadi: Giornalista iraniana, condannata a 12 anni di carcere per aver riportato sulla morte di Mahsa Amini. Elahe ha lavorato instancabilmente per dare voce alle vittime di ingiustizie in Iran.
Vida Rabbani: Giornalista freelance iraniana, che sta scontando una pena combinata di 17 anni per la sua copertura delle proteste. Vida ha documentato le proteste e le violenze del governo contro i manifestanti.
Huynh Thuc Vy: Giornalista vietnamita, scontando una pena di due anni e nove mesi per aver presumibilmente deturpato la bandiera vietnamita. Huynh ha lottato per la libertà di espressione in Vietnam.
Attivisti Imprigionati nel 2024
Htin Lin Oo: Scrittore e attivista politico birmano, detenuto dal colpo di stato militare del 2021 e rilasciato brevemente nel 2023. Htin ha criticato apertamente il regime militare in Myanmar.
Aung San Suu Kyi: Ex leader politica birmana, con una pena ridotta ma ancora in detenzione per accuse di corruzione e incitamento. Aung San Suu Kyi è una figura emblematica nella lotta per la democrazia in Myanmar.
Giornalisti Uccisi nel 2024
Sergei Ivanov: Giornalista russo ucciso nel sud della Cecenia. Sergei ha denunciato la corruzione e le violazioni dei diritti umani nella regione.
Alexander Konovalenko: Giornalista russo morto dopo essere stato picchiato in una stazione di polizia a Volgograd. Alexander era un critico delle autorità russe.
Vari giornalisti palestinesi: Uccisi durante il conflitto Israele-Hamas nel 2024. Questo include Hassan Zuaiter e Ibrahim Qusaya, uccisi in un attacco aereo israeliano a Jabalia. Questi giornalisti hanno cercato di documentare le sofferenze dei civili durante il conflitto.