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L’assedio di Goma: una città sull’orlo della catastrofe

Immagine del redattore: Gerardo FortinoGerardo Fortino

Goma 2025
Soldati congolesi a Goma, capoluogo del Nord Kivu. (Jospin Mwisha, Afp)

L’assedio di Goma: una città sull’orlo della catastrofe


Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, la guerra continua a sconvolgere la vita di centinaia di migliaia di persone. Secondo le Nazioni Unite, oltre 400mila persone sono state costrette a lasciare le proprie case dall’inizio del 2025, vittime della furia di un conflitto che non sembra arrestarsi. Goma, il capoluogo del Nord Kivu, con i suoi quasi un milione di abitanti, rischia di essere travolta da un’offensiva ribelle che potrebbe avere conseguenze devastanti.


Il gruppo armato M23, accusato di essere sostenuto dal Ruanda, ha progressivamente ampliato il controllo territoriale dal 2021 e, in questi giorni, ha quasi completato l’accerchiamento di Goma. Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha lanciato un allarme:


“Un attacco a Goma sarebbe catastrofico per centinaia di migliaia di civili”.

Le violenze, infatti, non si limitano ai combattimenti: uccisioni, rapimenti e saccheggi stanno aumentando, aggravando la già precaria condizione della popolazione.


Il ruolo internazionale e il dramma degli sfollati


António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha espresso la sua preoccupazione per il rischio di una guerra regionale. Un rapporto ONU del luglio scorso ha confermato che il Ruanda è direttamente coinvolto nel sostegno all’M23, con migliaia di soldati impegnati sul campo e un ruolo di comando nelle operazioni ribelli.


Intanto, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha dichiarato che nelle province del Nord e del Sud Kivu vivono già 4,6 milioni di sfollati, a cui si aggiungono le 400mila persone fuggite dalle violenze dall’inizio dell’anno.


“Il nostro personale è presente a Goma, ma la situazione è disperata. L’accesso agli aiuti umanitari è sempre più difficile, e i diritti umani vengono sistematicamente calpestati”

ha affermato Matthew Saltmarsh, portavoce dell’Unhcr.