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Immagine del redattoreGerardo Fortino

Il Mio Natale di Riflessione: Storie, Umanità e Gratitudine nel Mio Viaggio da Fotoreporter


Gerardo Fortino

Natale di Riflessione: Il Mio Racconto tra Discariche, Rifugiati e Umanità


Cari amici,


Natale di Riflessione: scrivo queste righe con il cuore colmo di gratitudine e di pensieri che non smettono di accompagnarmi, giorno dopo giorno. Sono anni che tento di dare voce al mondo con la mia penna e la mia fotografia. Anni in cui ho attraversato discariche, prigioni, miniere, campi di rifugiati. Anni in cui ho incontrato il volto nudo della disperazione, dell'ingiustizia, e della forza umana. Anni in cui ho visto, toccato, respirato un mondo che, troppo spesso, ci ostiniamo a ignorare.


Porto negli occhi le immagini di quelle baracche fatte di ferraglia e stracci, che chiamano casa. Sento ancora l'odore acre delle discariche a cielo aperto, dove uomini e bambini si contendono i resti della nostra indifferenza. Rivedo quella chiesa, lì sopra, costruita su un cumulo di rifiuti nella grande discarica di Dandora a cielo aperto. Fragile e sporca, fatta di lamiere e fango, eppure colma di una speranza disarmante, come una luce accesa nel buio più profondo.


Ripenso a quel bambino soldato che ho intervistato, con il suo fucile troppo grande, troppo pesante, per le sue mani piccole. Poche settimane dopo, mi hanno detto che era stato ucciso. Il suo volto mi tormenta, come tanti altri. Anime incontrate nei campi di Goma, tra milioni di sfollati, dove ogni sguardo sembrava chiedermi: “E tu? Cosa farai per noi?”. Ho sempre cercato di rispondere a quella domanda con il mio lavoro, con le mie foto, con il mio impegno, ma mi chiedo spesso: è abbastanza? Le mie parole, le mie immagini, serviranno a qualcosa? Saranno in grado di scuotere coscienze, di cambiare anche solo un frammento di questo mondo spezzato?


Porto dentro di me quei volti, quelle storie, quelle vite che, forse, oggi non esistono più. E mi chiedo se sarei potuto essere più forte, più incisivo, più umano. Ma oggi non voglio tediarvi con i miei dubbi. Voglio augurarvi un buon Natale.


Un Natale che vi permetta di stringere chi amate, di ringraziare chi vi ha creduto, chi vi ha sostenuto. Guardatevi intorno: tutto ciò che avete, tutto ciò che siete, è un dono. E non dimenticate che siamo nati nel lato fortunato del mondo. Certo, anche noi portiamo con noi i nostri demoni, le nostre lotte, ma abbiamo il privilegio di affrontarli da un terreno più saldo, meno spietato.

Vi invito a fermarvi un istante in queste feste, a respirare. Guardate con occhi nuovi ciò che vi circonda: gli affetti, la vita, il calore di un tetto, il sorriso di chi vi ama. Riflettiamo insieme sulla nostra umanità, sul nostro essere fragili, imperfetti, eppure capaci di compassione. Siamo umani prima di tutto. E in questa umanità risiede la nostra vera forza.


Siate grati, non solo al Natale, ma a voi stessi. Siate grati per ogni passo, per ogni caduta, per ogni piccola luce che avete saputo accendere in questo cammino. E fatene tesoro. Perché è solo nella consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che abbiamo che possiamo costruire qualcosa di più grande.


Vi auguro feste piene di significato, di riflessione, di amore autentico. E vi ringrazio per aver camminato, in qualche modo, accanto a me.


Con questa foto, un po' ironica e un po' folle, come me, voglio dirvi che soffro, ma sorrido: perché nel sorriso trovo la forza per andare avanti, per affrontare le sfide e per rafforzare i miei scudi contro le tempeste della vita.


Con affetto, buon Natale

Gerardo Fortino


 


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